domenica 27 luglio 2025

“Crimini degli Alleati in Italia: spunta il dossier segreto dell’orrore”

Una nuova, clamorosa scoperta negli archivi pubblici italiani getta luce su una pagina dolorosa e ancora in parte rimossa della nostra storia: i crimini commessi dalle truppe alleate in Italia tra il 1943 e il 1947.




A fare la scoperta è stato Emiliano Ciotti, presidente dell’ANVM e ricercatore indipendente, che nel corso di una ricerca presso l’Archivio Centrale di Stato si è imbattuto in un corposo dossier riservato dal titolo inequivocabile:

«Statistica incidenti e crimini commessi da truppe alleate».

Una relazione composta da oltre 2.000 pagine, scritta tra il 1944 e il 1947, inviata ai più alti organi dello Stato italiano dell’epoca: Presidenza del Consiglio, Ministero della Guerra, Interni, Esteri e Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.


📌 I numeri della vergogna: migliaia di vittime civili

Il dossier elenca con freddezza burocratica una lunga serie di abusi e crimini:

  • 1.250 civili uccisi in incidenti stradali tra settembre 1943 e dicembre 1944 (3.047 fino a giugno 1947)

  • 342 omicidi, spesso legati a episodi di violenza sessuale o brutalità gratuita

  • 6.489 furti e rapine da parte di militari alleati, con il dato ritenuto largamente sottostimato per via della mancata denuncia “per timore del peggio”

Il rapporto evidenzia un diffuso dispregio per le regole e per la popolazione civile, causato da comportamenti arbitrari, abusi di potere, e frequente ubriachezza dei militari stranieri.


🛑 “Atti spavaldi e malvagi”: donne molestate, case saccheggiate

Tra le pagine del dossier, si trovano decine di relazioni dettagliate scritte da carabinieri e commissari di polizia, che testimoniano gli orrori quotidiani vissuti dagli italiani:

  • A Lucca, il 18 marzo 1944, un camion guidato da un caporale americano investì e uccise un motociclista italiano.

  • A Mondragone, nel marzo 1944, cinque militari americani rapinarono un civile di 5.600 lire e una bicicletta.

  • In Emilia-Romagna, truppe canadesi e greche saccheggiarono interi villaggi dopo il ritiro tedesco, lasciando le famiglie senza nulla se non i vestiti addosso.

In alcuni casi, i civili venivano uccisi nel tentativo di difendere mogli, figlie o sorelle da stupri imminenti. Le relazioni parlano chiaro:

“Molti omicidi sono stati commessi per la resistenza fatta da familiari nel tentativo di impedire violenze carnali.”

Dati parziali per la mancanza di migliaia di documenti. 


🏛️ Uno Stato che cercava giustizia, ma che fu ignorato

Colpisce, tra le righe del dossier, la volontà delle istituzioni italiane dell’epoca di dare voce alle vittime, raccogliere prove, e tentare di ottenere giustizia.
Ma altrettanto evidente è l’arroganza e l’impunità garantita ai militari alleati, protetti dall’extraterritorialità e dal potere politico dei loro comandi.

Il documento, sottolinea Ciotti, non è un attacco alla liberazione, ma una necessaria operazione di verità storica:

“Nessuno nega la fine della dittatura nazifascista – spiega Ciotti – ma è un dovere ricordare che la liberazione fu accompagnata anche da un pesantissimo prezzo umano pagato dai civili, spesso dimenticato o censurato.”


📚 Quattro dossier dimenticati: una storia da riscrivere

Il dossier sui crimini degli Alleati è solo uno dei quattro raccolti da Ciotti durante le sue ricerche:

  1. I crimini commessi dalle truppe alleate in Italia (1943–1947)

  2. Gli stupri dei goumiers (truppe coloniali francesi) nel Basso Lazio

  3. I crimini commessi in Francia ai danni dei deportati italiani

  4. Le violenze subite dai soldati italiani nei campi di prigionia francesi in Nord Africa

Una mole impressionante di prove che, secondo Ciotti, dovrebbe essere conosciuta e discussa pubblicamente, anche in sede accademica e istituzionale:

“Mi accusano di revisionismo, ma sono i documenti a parlare, non le mie opinioni. Queste carte sono lì da decenni, e non sono state mai smentite.”


Il compito dell’ANVM: memoria, giustizia e verità

L’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate continuerà a lavorare per far conoscere questi documenti e ottenere finalmente:

  • Riconoscimento pubblico delle vittime italiane

  • Indagini istituzionali sui crimini commessi

  • Rispetto della memoria storica, al di là di ideologie o silenzi calati per ragioni politiche



                                   Articolo pubblicato da il Corriere della Sera e consultabile qui: 

https://www.corriere.it/foto-gallery/cronache/20_gennaio_30/dossier-segreto-reati-commessi-alleati-italia-b49c3da6-4350-11ea-bdc8-faf1f56f19b7.shtml    

                   🔗 Visita il sito: www.marocchinate.org

📢 La memoria è un dovere. La verità, un diritto.

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